Esistono delle differenze tra una criptovaluta ed una ICO, che molto spesso vengono ignorate degli utenti, soprattutto alle prime armi.
Uno dei motivi per i quali si tende a fare confusione tra le due risiede nel fatto che molto frequentemente entrambe possono essere scambiate all'interno degli stessi exchanges e con entrambe si può comunque sia trarre profitto, rivendendole ad un prezzo superiore rispetto al prezzo di acquisto o, nel caso contrario subire delle perdite, rivendendole ad un prezzo inferiore rispetto al prezzo di acquisto, o addirittura a causa del fallimento delle stesse, cosa non molto rara. Questo appena descritto è l'unico elemento in comune di due fenomeni nettamente diversi.
Le criptovalute, o valute digitali, in cui vengono utilizzate tecniche di crittografia per regolarne la generazione e lo scambio di unità di valuta operano in modo indipendente da un ente o banca centrale e, hanno come scopo il trasferimento decentralizzato e incensurabile di valore.
I token, invece, hanno uno scopo diverso. Danno a chi li possiede la possibilità di usufruire di determinati servizi legati al token stesso. Ad esempio, una lavanderia a gettoni che utilizza una ICO per finanziare la propria apertura, potrebbe decidere che i suoi token offriranno ai possessori un tot di lavaggi gratis dopo l'apertura della stessa. I token possono rappresentare dunque qualsiasi bene fungibili e commerciabile, dalle materie prime ai punti fedeltà, fino ad arrivare ad altre criptovalute.
Un'importante differenza tra criptovaluta e ICO risiede nel fatto che le prime in genere hanno una propria blockchain dove vengono registrate in modo permanente tutte le transazioni, le seconde invece si poggiano su blockchain non proprie, che facilitano la creazione di applicazioni decentralizzate. Ad esempio, molti token si basano sullo standard ERC-20 della blockchain Ethereum.